“Aria Sana Montisoni è
la squadra dei campioni”, questo si cantava da ragazzi all’Antella
quando di giugno c’era il mitico torneo amatoriale notturno di
calcio a 11 (anche perché altri “calci” all’epoca non ce
n’erano).
Ma la squadra dei
campioni, stasera, è stato il nostro Gruppo Podistico che, con il
supporto non da poco dell’aria sana di Montisoni, si è preso la
soddisfazione di organizzare una corsa serale ricca di fascino e
apprezzata davvero da tutti. Tranne forse da quelli che sono ancora
al circolo ad aspettare la prosciutto e funghi (e son finiti i
funghi!).
Quasi tutti di servizio e
Giancarlo detto Il Magnanimo mi fa “Vai pure a correre te, vai, che
siamo coperti in tutte le postazioni”. E no che non ero venuto
preparato, ero imballato, digiuno da diversi minuti e soprattutto
avevo il mocassino marrone della divisa classica da “sto al bivio
colla bandierina e dico "DI LA’ ".
Precisiamolo, il martedì
a correre non ci sono quelli della domenica. La domenica può
capitare quello più rotondetto, quello fuori forma, quello che fuma
un pacchetto di Camel al giorno, quello che viene solo per aspettare
l’ora della partita e quello che “pur di non andare all’Ikea”,
ma il martedì no, il martedì son tutti tirati e asciutti come
marocchini. Il martedì si corre da professionisti e il rischio di
arrivare colla misericordia alle spalle è altissimo.
Alle iscrizioni le nostre
ragazze, belle, efficienti e in posizione decisamente strategica: da
lì possono ammirare l’area dello spogliatoio maschile a cielo
aperto, fitta di polpacci, di cagi ascellari, di glutei e toraci
pelosi anziché no.
Mi cambio, ma serve a
poco, tutti quelli della società che sono in corsa mi vanno via nel
giro di un chilometro o due; loro già stanno alla Pescaia del Fico
che io ancora sono al cimitero in odor di requiem aeternam.
La salita è di quelle che
tolgono il fiato, c’è quasi da augurarsi che scappi un molosso
dall’area addestramento cani e ti corra dietro fino in cima, ma non
succede mai quando serve. Ad ogni modo chiudo il mio bilancio di
salita in positivo +3: sono stato superato da 2 e ne ho superati 5.
Faccio sempre il bilancio di salita, almeno finché resta
depenalizzato il falso in bilancio.
In cima alla salita
l’agognato tè: peccato che la temperatura dell’infuso, non molto
lontana dai seimila gradi celsius, riduca la sensibilità della mia
lingua alla stregua di quella d’un tappetino felpato.
All’inizio della discesa
m’ingarello con la ragazzina nera dell’Oltrarno, quasi m’ammazzo
giù in quelle esse verticali per tenerla dietro, ma appena rispiana
e c’è da spingere mi va via pure lei: è una gazzella che si tuffa
nell’arancione tramonto di una Fiorenza rinascimentale. Io sono in
coma, nemmeno troppo vigile, e non lo vedo il tramonto, ma Duccio mi
ha assicurato che c’era.
Arieccolo il fotografo,
pare che stia aspettando Bartali e puoi sentirlo canticchiare: “Sono
seduto in cima a un paracarro e sto pensando agli affari miei, tra un
podista e l’altro c’è un silenzio che descriverti non saprei”.
Clic. Torna indietro c’era
la macchina. Anche no.
All’arrivo trovo Paolo
che c’ha una certa fretta, lui c’ha sempre fretta. È uno che va
forte, ma mica perché s’allena a morte o perché sia il nuovo
Pizzolato, no… lui va forte solo perché c’ha fretta. Deve sempre
andare da qualche parte e deve andarci subito.
E comunque in pizzeria lo
seguo, mi raccomando a un paio di amici e riesco a mandarlo dove
cavolo deve andare, tutto piuttosto in fretta. E quando Paolo, corso,
cambiato, pizzato e caffeato se n’esce dal CRC per andare via, è
allora che arriva il candidato a sindaco, da Montisoni, con il suo
tablet 20x30 arpionato al braccio e le cuffiette con la discussione
al Consiglio Comunale sulla Tasi in streaming.
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E siccome che avevo la
muta societaria a lavare e indossavo una tenuta nera parecchio
anonima mi sono potuto intrufolare nello “spogliatoio” tra quelli
dell’Oltrarno, quelli del Ponte e altri sudati misti, giusto per
sentire cosa avessero da dire sulla gara. Ed ecco, in esclusiva per
voi, alcune perle udite con le mie sturate orecchie:
Che bella gara!
Eh sì, io preferisco
corse di questo tipo alle solite.
Dura eh? Ma davvero un bel
percorso.
C’ho la lingua
arrostita, farò un salto al reparto grandi ustionati.
Resti per la pizza? No,
m’è scaduto il permessino, di già l’ha m’ha mandato a
correre.
O chill’erano quelle
belle figliole al tavolo delle iscrizioni?
Però magari ce lo
potevano dire, si portava quell’altre scarpe.
Questa è una corsa che
potrebbero fare tranquillamente la domenica, sai la gente che
verrebbe?
Ma sì, l’allungano tre,
quattro chilometri ed è bell’e pronta.
Ma icché l’è questa
Tasi?
Io qui ci venivo a ballare
da ragazzo. Bei tempi, a i’ Dancing Antella.
Furio
Ero già in modalità raffreddamento linguare, prima ancora di sorbire il diabolico infuso. Francamente la foto la si poteva evitare, la mia dico, mettevi la gazzella dell'Oltrarno si faceva più bella figura.
RispondiEliminaLa foto è giusta e l'articolo.... io sono dell'idea di mettere ai voti per eleggerti telecronista assoluto del blog, scrivi troppo bene complimenti!!
RispondiEliminaHombre sei già assunto come telecronista del gruppo. Complimenti per la corsa e per il racconto.
RispondiEliminaGRazia