venerdì 30 maggio 2014

DUE “trailers venuti da lontano” AL TRAIL DEL BORBOTTO di Novella e Roberto

Siamo tornati, che stupenda giornata!
Di solito i ringraziamenti si fanno alla fine, ma questa volta saranno la nostra introduzione:
GRAZIE AMICI, organizzatori e volontari del Trail del Borbotto 2014.
Anche quest’anno ci avete permesso di passare una giornata stupenda all'insegna dello sport, del piacere, della condivisione, del silenzio nella natura e perché no, anche con un po’ di sofferenza
!
Non potevamo perderci la seconda edizione di questo magnifico Trail.
L’anno scorso correvamo li da voi il nostro primo Trail e ci è piaciuto tanto che quest’anno siamo tornati. Neanche dover prendere Ryan Air per un paio d’ore e l’auto per altre 4 ci ha fermati…e ad accoglierci vari visi sorridenti che ci ricordavamo dall'edizione 2013 e da FB che ci tiene aggiornati. Che felicità rivedervi!
Questi cari amici toscani (simpatici e furbetti), appena arrivati a Castagno d’Andrea ancora un po’ stanchi dal viaggio, ci hanno però subito teso un tranello: “ma voi due avete già fatto la 18, la conoscete, quest’anno alla 33, vi possiamo cambiare senza problema”!!!
Ci guardiamo, diciamo di no, poi di si, poi non so…e dopo pochi minuti ci siamo lasciati convincere: il giorno dopo eravamo alla partenza “della lunga”.
Quella stessa sera, vigilia della gara, mentre cenavamo, dicevo a Robi “ma perché ci siamo lasciati convincere” – siamo matti! Abbiamo ancora nelle gambe i postumi di una gara lunga di 3 settimane fa!!!
La sera dopo la gara eravamo stanchi ma felici e beati di aver avuto la possibilità di passare alcune ore tra queste belle foreste, sgambettato su e giù dal Falterona ed aver incontrato anche nuove persone e alcuni simpatici concorrenti con i quali abbiamo condiviso sforzo e divertimento (grazie Daniela, Nicola, e altri).
La gara come si sa, parte in salita, e i primi sfrecciano su come dei razzi…concorrenti della 18km e della 33km condividiamo il percorso per i primi kilometri, poi una volta lanciati sulla lunga, ci si ritrova in quel silenzio e per vari tratti in quella solitudine che tanto amiamo delle gare di Trail.
La pace, i profumi del bosco, le discese, le salite, i tratti da correre, il fiatone, lo sforzo, la vista spettacolare, alcuni pensieri “mancherà ancora molto?”, alcuni incontri ed i tratti condivisi con altri atleti.
Peccato che il tempo meteorologico quest’anno non ci abbia permesso di avere tutta la vista possibile dalla cima, vorrà dire che ritorneremo per la prossima edizione.
Anche se non al top delle nostre condizioni fisiche, siamo arrivati al traguardo con dei buon tempi per i nostri parametri e la generosità degli organizzatori si è vista anche con i pacchi gara (mmm…buoni) ed i premi ai primi classificati: tornare a casa con ai piedi un nuovo paio di Scarpe La Sportiva, fa proprio tanto piacere!!!
GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!!
UN GRANDE ABBRACCIO A TUTTI I COLLABORATORI E AGLI ORGANIZZATORI.
VI ASPETTIAMO AL NORD o AL CALDO E AL PIÚ TARDI CI VEDIAMO ALL’EDIZIONE 2015 DEL TRAIL DEL BORBOTTO.

Novella e Roberto, Valencia & Milano















mercoledì 21 maggio 2014

"Aria Sana Montisoni" by Furio


“Aria Sana Montisoni è la squadra dei campioni”, questo si cantava da ragazzi all’Antella quando di giugno c’era il mitico torneo amatoriale notturno di calcio a 11 (anche perché altri “calci” all’epoca non ce n’erano).
Ma la squadra dei campioni, stasera, è stato il nostro Gruppo Podistico che, con il supporto non da poco dell’aria sana di Montisoni, si è preso la soddisfazione di organizzare una corsa serale ricca di fascino e apprezzata davvero da tutti. Tranne forse da quelli che sono ancora al circolo ad aspettare la prosciutto e funghi (e son finiti i funghi!).
Quasi tutti di servizio e Giancarlo detto Il Magnanimo mi fa “Vai pure a correre te, vai, che siamo coperti in tutte le postazioni”. E no che non ero venuto preparato, ero imballato, digiuno da diversi minuti e soprattutto avevo il mocassino marrone della divisa classica da “sto al bivio colla bandierina e dico "DI LA’ ".
Precisiamolo, il martedì a correre non ci sono quelli della domenica. La domenica può capitare quello più rotondetto, quello fuori forma, quello che fuma un pacchetto di Camel al giorno, quello che viene solo per aspettare l’ora della partita e quello che “pur di non andare all’Ikea”, ma il martedì no, il martedì son tutti tirati e asciutti come marocchini. Il martedì si corre da professionisti e il rischio di arrivare colla misericordia alle spalle è altissimo.
Alle iscrizioni le nostre ragazze, belle, efficienti e in posizione decisamente strategica: da lì possono ammirare l’area dello spogliatoio maschile a cielo aperto, fitta di polpacci, di cagi ascellari, di glutei e toraci pelosi anziché no.
Mi cambio, ma serve a poco, tutti quelli della società che sono in corsa mi vanno via nel giro di un chilometro o due; loro già stanno alla Pescaia del Fico che io ancora sono al cimitero in odor di requiem aeternam.
La salita è di quelle che tolgono il fiato, c’è quasi da augurarsi che scappi un molosso dall’area addestramento cani e ti corra dietro fino in cima, ma non succede mai quando serve. Ad ogni modo chiudo il mio bilancio di salita in positivo +3: sono stato superato da 2 e ne ho superati 5. Faccio sempre il bilancio di salita, almeno finché resta depenalizzato il falso in bilancio.
In cima alla salita l’agognato tè: peccato che la temperatura dell’infuso, non molto lontana dai seimila gradi celsius, riduca la sensibilità della mia lingua alla stregua di quella d’un tappetino felpato.
All’inizio della discesa m’ingarello con la ragazzina nera dell’Oltrarno, quasi m’ammazzo giù in quelle esse verticali per tenerla dietro, ma appena rispiana e c’è da spingere mi va via pure lei: è una gazzella che si tuffa nell’arancione tramonto di una Fiorenza rinascimentale. Io sono in coma, nemmeno troppo vigile, e non lo vedo il tramonto, ma Duccio mi ha assicurato che c’era.
Arieccolo il fotografo, pare che stia aspettando Bartali e puoi sentirlo canticchiare: “Sono seduto in cima a un paracarro e sto pensando agli affari miei, tra un podista e l’altro c’è un silenzio che descriverti non saprei”.
Clic. Torna indietro c’era la macchina. Anche no.
All’arrivo trovo Paolo che c’ha una certa fretta, lui c’ha sempre fretta. È uno che va forte, ma mica perché s’allena a morte o perché sia il nuovo Pizzolato, no… lui va forte solo perché c’ha fretta. Deve sempre andare da qualche parte e deve andarci subito.
E comunque in pizzeria lo seguo, mi raccomando a un paio di amici e riesco a mandarlo dove cavolo deve andare, tutto piuttosto in fretta. E quando Paolo, corso, cambiato, pizzato e caffeato se n’esce dal CRC per andare via, è allora che arriva il candidato a sindaco, da Montisoni, con il suo tablet 20x30 arpionato al braccio e le cuffiette con la discussione al Consiglio Comunale sulla Tasi in streaming.
___________________________________________________________

E siccome che avevo la muta societaria a lavare e indossavo una tenuta nera parecchio anonima mi sono potuto intrufolare nello “spogliatoio” tra quelli dell’Oltrarno, quelli del Ponte e altri sudati misti, giusto per sentire cosa avessero da dire sulla gara. Ed ecco, in esclusiva per voi, alcune perle udite con le mie sturate orecchie:
Che bella gara!
Eh sì, io preferisco corse di questo tipo alle solite.
Dura eh? Ma davvero un bel percorso.
C’ho la lingua arrostita, farò un salto al reparto grandi ustionati.
Resti per la pizza? No, m’è scaduto il permessino, di già l’ha m’ha mandato a correre.
O chill’erano quelle belle figliole al tavolo delle iscrizioni?
Però magari ce lo potevano dire, si portava quell’altre scarpe.
Questa è una corsa che potrebbero fare tranquillamente la domenica, sai la gente che verrebbe?
Ma sì, l’allungano tre, quattro chilometri ed è bell’e pronta.
Otto chilometri? Macché otto, a me mi segna quasi dieci.
Ma icché l’è questa Tasi?
Io qui ci venivo a ballare da ragazzo. Bei tempi, a i’ Dancing Antella.

Furio



domenica 11 maggio 2014

11 maggio 2014 - TRAIL DEL BORBOTTO

da tutti noi, un ringraziamento e un'abbraccio, a tutti gli amici che hanno partecipato alla seconda edizione del TRAIL DEL BORBOTTO: 






Percorso Km 18 - Primo Assoluto Maschile - FILIPPO GORI


Percorso Km 18 - Primo Assoluto Femminile - MILENA MEGLI



Percorso Km 33 - Primo Assoluto Maschile - TOMMASO MAZZOLI


Percorso Km 33 - Primo Assoluto Femminile - SUSANNA CRISCIANI



il più bel gesto atletico della giornata - GIACOMO BAZZI



Un saluto a tutti e ... alla prossima edizione ....






domenica 4 maggio 2014

4 maggio 2014 - Marniatona - il post by Furio

Marniatona [con note]

Il percorso, chiaramente tracciato da Genny a’ carogna, era a dir poco infido e presentava tratti sdrucciolevoli e altri zuppi di fanghi, all’apparenza nemmeno curativi.
Siamo in diversi della società chi per la corta da 17, come il sottoscritto [1], e chi per il Marnia Trail da 28 km. Ci sono Grazia, Andrea, Rossana, Stefano, Milena, Monica, Tiziana, Giancarlo, Valdemaro, Luciano, Luigi,Paolo, Mario e David.
Costringiamo il riluttante Stefano a togliersi il mocassino marrone e a indossare le scarpe da trail mentre Tiziana mi chiede a cosa servano [2].
Alla punzonatura l’inossidabile zio Carlo mi dà la lieta novella che farà la 28, giusto per scaricare dopo la maratona di Rimini della settimana scorsa.
Lancio il mio fido runkeeper (no, non me lo compro il garmin!) e via si parte andando subito su, verso il Castello di Sammezzano, dove è posto anche l’arrivo: il tempo di dare un sbirciatina che ci deviano all’istante verso rotte forestali ignote ai più.

Sento il fiato sul collo di Giancarlo che dà il meglio di sé filando ch’è un piacere in quest’aria valdarnina pure troppo fresca, e la maglia termica ci sta tutta.
Si scende a rotta di collo e poi si risale su una serie di strade bianche, belle e corribili anche se, a detta di molti, poco trail [3].
Finalmente arriva una discesa non tanto ripida dove, in teoria, potresti recuperare fiato e minuti, ma il duro monito vergato in rosso su un cartello al limitare dei campi mi fa pensare bene di rallentare: VAI PIANO – SI SPACCA LA COPPA. Amico, se cerchi qualcuno che accetta consigli sull’andatura, l’hai trovato.
In ogni modo La Fratellanza Popolare controlla la corsa [4], così siamo razionalmente sparpagliati lungo tutto lo snodarsi del plotone: verso la testa, in mezzo e pure qualcuno in coda.
C’è anche Rossana che si finge ipovedente nella speranza di essere raccattata da un pastore tedesco guida e trascinata su per le salite, ma dovrà accontentarsi della compagnia del maritino che la guida tra i perigli al meglio. E nel pomeriggio le promette pure di portarla a Careggi [5]
Attorno al decimo chilometro mi comincia ad andare a fuoco la pianta del piede destro, soffro in silenzio, ho le SpeedCross nuove di zecca e, salomonicamente, devono essere giuste per forza [6].
IL FATTACCIO [7]
Poche ciance, Tiziana, scarpa da asfalto e adrenalina a mille, si scatafionda giù per la discesa manco fosse Savoldelli alla Milano Sanremo, piglia male le misure di una sozza pietra sporgente[8], inciampa e cade lunga distesa a rotoloni. Grazia che veleggia nei paraggi si ferma assieme a un altro paio di pietosi runners, così l’aiutano a rialzarsi e a fare l’inventario delle ferite: graffi da gatto sparsi per tutta la faccia e un buco in un ginocchio che nemmeno quando s’era ragazzi.
Comunque, quando arriverà l’ambulanza la nostra eroica rappresentante sarà già lanciata verso il traguardo, seppure al ponticino, visibilmente scossa, cercherà di svoltare in direzione Burchio [9] nonostante 3 frecce 3 a indicarle dove cavolo indirizzare quel paio di scarpe da strada che cocciutamente si porta ai piedi.
Poco dopo la caduta, succede che alcuni testimoni giurino d’aver visto passare il giovane C.R. [10] che imbattendosi nel gruppetto soccorrente la sua compagna di società, nonostante ormai la pozza di sangue sia estesa in maniera preoccupante, tiri di lungo perché in odore di un buon piazzamento a ridosso dei cento.
Ora può capitare a tutti di assistere a una caduta. Infatti, anche proprio davanti a me è caduta una ragazza, ma io mi sono fermato, le ho chiesto come stava e non appena mi sono accertato che poteva riprendere la corsa l’ho spinta giù da un balzo. Ma era dell’Oltrarno, cristo.
Una compagna di società non la si può abbandonare così, questo mi sa che c’è scritto pure nello statuto.
Per amor di verità va detto che C.R. passando dal luogo incriminato, pare che una parola di conforto l’abbia anche buttata là [11].

NOTE

[1] “Perché te non fai la 28?” “Amo ancora troppo la vita, piccola.”
[2] Innanzitutto servono a farti comprare un altro paio di scarpe e poi, forse, non ti eviteranno una caduta, ma t’insegneranno a cadere con stile: tassellato, impermeabile e luminescente all’arrivo del toboga.
[3] Vuoi mettere il Borbotto? Sveglia trailer!
[4] Proprio come fa la nazionale italiana di ciclismo ai mondiali.
[5] Sempre meglio che andare all’Ikea, mi confiderà.
[6] Mentre scrivo mi sto facendo un pediluvio di acqua calda e aceto. Serve? Probabilmente no, ma sempre meglio che andare all’Ikea.
[7] Possa la mia mano non tremare mentre mi accingo a narrare di quegli eventi mirabili e tremendi cui stamattina mi accadde di assistere. E Dio mi conceda la grazia di essere testimone trasparente e cronista fedele di quanto allora avvenne in un luogo remoto a nord di Leccio, in una discesa di cui è pietoso e saggio tacere anche il nome.
[8] Probabilmente pure unta da qualcuno a cui s’è rotta la coppa dell’olio.
[9] La botta in testa l’aveva ritornata al futuro nel bel mezzo della Fashion Marathon di giugno.
[10] La presunta minore età ci impedisce di riportare le generalità per esteso.
[11] Permessooo!


Furio